Anniversario prima Guerra del Golfo

Nella notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991 iniziava “Desert Storm”, la campagna militare di attacco all'Iraq di Saddam Hussein. In questo articolo don Renato Sacco, coordinatore Nazionale di Pax Christi, ricorda questo anniversario che cade nei giorni di altre guerre ed altre violenze. Il cielo di Baghdad era verde, illuminato dai missili.

«Sui nostri teleschermi – scrive don Sacco – , per la prima volta in diretta Tv: la guerra! Era la notte tra il 16 e il 17 gennaio 1991. Iniziava la prima guerra del Golfo, “avventura senza ritorno”, aveva ammonito Giovanni Paolo II. “Una guerra è sempre un’avventura. Una guerra – mi dice al telefono il Patriarca di Baghdad, Louis Sako – è sempre male. E chi paga sono gli innocenti. Oggi non si può fare guerra, a nessuno!”. È importante non dimenticare quelle parole ‘senza ritorno…’.

Le tragedie di questi giorni ce lo ricordano. Sia dove la diretta Tv ha ‘coperto’ fin nei dettagli (quante volte abbiamo visto le immagini dell’uccione del poliziotto sul marciapiede?) la strage di Parigi, sia dove si è massacrato senza telecamere, senza giornalisti, ad es. in Nigeria. Guerre ignorate, occhio non vede… Infatti, quanti sono i conflitti dimenticati oggi (è possibile visitare il sito: www.conflittidimenticati.it)? Ogni guerra è una strage, non dimentichiamolo. Anzi ‘inutile strage’ come definì la prima guerra mondiale papa Benedetto XV. E se ci ha indignato e giustamente colpito e lasciato senza parole il video di un bambino che con la pistola uccide due ostaggi, ci deve indignare allo stesso modo immaginare (…ma qui il video non c’è) il bambino soldato, ad es. della Sierra Leone, che molto probabilmente con pistole made in Italy, viene addestrato a uccidere più o meno nello stesso modo. Sì, sono giorni di stragi e di anniversari di stragi. Giorni cupi, carichi di dolore. “Non fabbricate armi. Non vendete armi”, mi dice al termine della telefonata (l’intervista integrale uscirà su Mosaico di pace) il Patriarca Sako. Gli ho promesso che ci proviamo, che almeno non ci stanchiamo di ripeterlo».

PS.: Bentornate Vanessa e Greta! Ora, con voi, aspettiamo la liberazione di padre Paolo Dall’Oglio, di Giovanni Lo Porto e di tutti le persone rapite. Con voi vogliamo guardare la vita con gioia, con speranza, come ci dicono i vostri occhi. E scusate se qualcuno tenta di speculare politicamente sulla vostra liberazione, come ha speculato sui morti di Parigi. Non hanno gli occhi puliti, sono un po’ accecati dalla polemica e forse dalla ricerca di voti. Passerà… spero.