Approvato all’ONU il Trattato di messa al bando delle armi nucleari

È stato approvato venerdì 7 luglio all’ONU con 122 voti favorevoli, 1 contrario (Olanda) e 1 astensione (Singapore), il Trattato di messa al bando delle armi nucleari. Con questo storico voto nell’ambito della Conferenza indetta dall’Assemblea Generale con la risoluzione 71/258 del 26 dicembre 2016, le Nazioni Unite hanno adottato il Trattato che entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di almeno 50 Paesi, anche se è stato boicottato proprio dalle potenze atomiche, USA in testa. L’Articolo 1 del Trattato vieta da un lato di sviluppare, testare, produrre, acquisire, possedere ma anche trasferire o ricevere il trasferimento, consentire la dislocazione di armi nucleari e altri dispositivi esplosivi nucleari, dall’altro di incoraggiare, indurre, assistere o ricevere assistenza per una qualsiasi delle suddette attività. Inoltre, non  solo è fatto esplicito divieto dell’impiego delle testate, ma anche la “minaccia d’uso” è proibita, raccogliendo così molte delle istanze della società civile internazionale e degli Stati pionieri della cosiddetta Iniziativa Umanitaria che ha portato al voto di New York.

Dopo lo sforzo di quasi un decennio da parte della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons (ICAN, di cui fanno parte anche Senzatomica e Rete Disarmo), e a 72 anni dalla loro invenzione, il Trattato segna un passo storico. «Questo Trattato è stato adottato in una forma che riflette pienamente le voci della società civile e segna una tappa fondamentale nell’impegno per liberare l’umanità e il nostro pianeta dalla minaccia costituita dalle armi nucleari», afferma Daniele Santi, Segretario Generale di Senzatomica. «Adesso che abbiamo questo meraviglioso strumento continueremo a impegnarci come rappresentati della società civile affinché tutti gli Stati, a partire dall’Italia, ratifichino il Trattato, convinti che un cambiamento rivoluzionario nella coscienza dei singoli, diffondendosi in tutto il mondo, costituisca l’unica forza sufficientemente profonda e radicale in grado di porre fine all’era nucleare».

Ai negoziati, svoltisi in due sessioni per un totale di quattro settimane complessive, hanno partecipato delegazioni di circa 140 Paesi e della società civile di tutto il mondo. Il testo di Trattato adottato è una chiara indicazione che la maggioranza degli Stati del mondo non accetta più l’esistenza delle armi nucleari, e non le considera un legittimo strumento bellico. Il documento, inoltre, garantisce una specifica assistenza agli Stati ed agli individui colpiti dall’uso di armi nucleari o dalla sperimentazione atomica, sancisce la necessità di bonifica ambientale (articolo 6) e impegna gli Stati Parte a farsi promotori del bando presso gli altri Paesi, in modo che il Trattato raggiunga l’universalità (articolo 12).

«Non possiamo condividere la scelta dell’Italia di non partecipare a questo percorso, e di non essere presente al voto», commenta Francesco Vignarca di Rete Disarmo. «Se davvero l’intenzione del nostro Governo è quella di ottenere concretamente il disarmo nucleare, non possono più bastare gli accordi precedenti che ormai da troppo tempo si trovano in fase di stallo. Non siamo riusciti a convincere l’Italia a essere qui, ma per noi oggi inizia il lavoro vero nei confronti di opinione pubblica e politica: chiedere il coraggio di aderire al Trattato e di mettersi dal lato giusto della storia». 

Qui è disponibile il testo del Trattato in italiano [PDF], liberamente tradotto da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo.