Kosovo

Popolazione: 2.204.838 ab. (2015).
Superficie: 10.887 km².
Capitale: Pristina , 211 129 ab. (2013).
Moneta: Euro.
Lingua: Albanese e Serbo.
Religione: La maggioranza della popolazione kosovara è di religione musulmana. Esistono comunità cattoliche a Prizren, Klina, Gjakova. I protestanti costituiscono meno del 1%, e sono presenti principalmente a Pristina.
Il Kosovo è una regione demograficamente dominata dagli albanesi, politicamente inserita prima all’interno della Jugoslavia e successivamente della Serbia. Nel 1990, alla dissoluzione della confederazione Jugoslava, al Kosovo fu revocata del nuovo governo di matrice serba la parziale autonomia di cui godeva il territorio, determinando in questo modo la nascita di un processo di emancipazione e di lotta per l’indipendenza.
Nel 1996, dopo un lungo periodo di opposizione pacifica, la resistenza Kosovo-albanese nei confronti della così percepita “dominazione” serba raggiunse elevati livelli di tensione, che culminarono nell’esplosione di vari episodi di violenza. Il conflitto raggiunge il suo apice nel 1998, con l’apertura di un ulteriore fronte di rivolta all’interno della federazione, ad opera delle forze di sicurezza jugoslave, che diedero battaglia all’UCK (Ushtria Çlirimtare e Kosovës, Esercito di Liberazione del Kosovo), e si resero protagoniste tra il 1998 e il 1999 di gravi atti di violenza unilaterale ai danni della popolazione civile kosovo-albanese.
Il conflitto termina nel 1999, in seguito ai bombardamenti Nato, che obbligano il governo dell’Jugoslavia a firmare un accordo di pace e ritirare le proprie truppe dal Kosovo. Un presenza militare internazionale di peace-keeping fu collocata nel Kosovo, e furono contestualmente avviati dei negoziati per definire lo status futuro dell’intera area geografica.  Nel 1999 con la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1244, venne istituita un’amministrazione provvisoria a guida ONU, la United Nations Interim Administration Mission in Kosovo (UNMIK). 
Il 17 febbraio 2008, l’Assemblea del Kosovo adotta una Dichiarazione di indipendenza che definisce il Kosovo “sovrano e indipendente”. Tale Dichiarazione di indipendenza non è che l’ultimo atto del lungo e sanguinoso processo di disgregazione della Federazione socialista iugoslava, che ha partorito dal 1991 (anno della secessione di Croazia e Slovenia) sette nuovi Paesi, Kosovo compreso. Nel 2008, 43 membri delle Nazioni Unite hanno riconosciuto il Kosovo, tra cui gli Stati Uniti, e 20 (Italia compresa) dei 27 membri dell’UE. 
Secondo Xavier de Marnhac, capo della Eulex (missione europea i Kosovo), sono 1.781 le persone che risultano ancora disperse in seguito al conflitto del 98/99 in Kosovo. Uno scontro armato in cui le forze serbe di Milosevic e gli indipendenti albanesi dell’Esercito di Liberazione del Kosovo (UCK), combatterono violentemente coinvolgendo la popolazione civile.
Nel 2011 vengono diffusi i risultati delle elezioni legislative tenute nel 2010. Il Partito Democratico del Kosovo (PDK) vince le elezioni con i 32,1 % dei voti e 34 seggi in Parlamento. Nello stesso anno viene eletto  nuovo presidente del Kosovo una donna: Atifete Jahjaga. 
Nel 2012, il Kosovo acquista la piena sovranità con la cessazione della sorveglianza del Gruppo Internazionale di Orientamento (ISG – International Steering Group). UN gruppo che comprende 25 paesi (Usa, Turchia e gran parte degli Stati UE). La relazione Serbia-Kosovo rimane delicata anche per la questione relativa al traffico di organi e crimini di guerra.  
A fine 2013, il Kosovo viene riconosciuto formalmente come stato sovrano da 105 Stati ONU (su un totale di 193 membri), dal Taiwan ( non-membro) e dal Sovrano Militare Ordine di Malta (osservatore permanente). La Serbia continua a non riconoscere l’indipendenza del Kosovo e la considera sotto la sua amministrazione alla luce degli articoli 108-117 della sua Costituzione del 2006. Infatti al Kosovo è riconosciuto il solo status di provincia autonoma.   
Nel 2015, il parlamento del Kosovo ha approvato (con una modifica alla costituzione) la creazione di un tribunale speciale che processerà alcuni ex-membri dell’Esercito di Liberazione del Kosovo per crimini di guerra, tra cui l’espianto di organi.
Per approfondire: