Pakistan

Popolazione: 199.085.847[1] ab. (2015)
Superficie: 803.940 km²
Capitale: Islamabad  (1.875.000 ab. / 2009)
Moneta: Rupia pakistana
Lingua: urdu, inglese
Religione: Circa il 97,0% dei pakistani sono musulmani. l’induismo e il cristianesimo sono le più grandi religioni in Pakistan, con 2.800.000 (1,6%) aderenti per ciascuna, secondo un’indagine del 2005
Il Pakistan è divenuto Stato indipendente nel 1947, quando l’India Britannica fu divisa in due settori: una parte a predominante religione musulmana (attuali Pakistan e Bangladesh) ed una a predominante religione induista (attuale India). La spartizione del territorio diede subito vita a sommosse locali, originando forti flussi di rifugiati in entrambe le direzioni, e dando vita al conflitto indo-pakistano, tuttora presente nelle aree contese del Jammu e del Kashmir. Nel corso degli anni, l’assetto politico amministrativo del Pakistan è fluttuato tra governi democratici e dittatoriali.
La prima Costituzione repubblicana fu rovesciata nel 1958 da un colpo di stato militare. Una seconda Costituzione subì lo stesso destino nel 1977, in occasione della presa di potere di Zia-ul-Haq. Dopo la morte di Zia, nel 1988, ritornò nel paese il multipartitismo, e il governo passò da Nawaz Sharif a Benazir Bhutto. Nel 1999, un altro colpo di stato militare portò al potere il generale Pervez Musharraf, che nel 2007 si è dimesso dalle forze armate per rivendicare la presidenza della repubblica. Già subito dopo la dichiarazione di indipendenza il Pakistan rimase coinvolto in conflitti armati con la vicina India, situazione che si è protratta per i successivi 60 anni di vita dello stato sovrano. Il conflitto inter-statale nel territorio del Kashmir è esploso per la prima volta nel 1948, in seguito a contrapposte rivendicazioni su comuni aree di frontiera tra i due paesi. Da allora in poi i territori di confine sono stati caratterizzati da una situazione di stallo tra le forze dei due paesi e vari scontri armati si sono succeduti, per poche settimane o per periodi più lunghi di fronteggiamento militare, durati anche diversi anni.
Lo scontro a fuoco più recente si è concluso nel 2003, in seguito ad un cessate il fuoco che non ha risolto definitivamente il problema. Il Pakistan ha anche vissuto vari conflitti armati intrastatali, il primo dei quali è quello che vide fronteggiarsi il governo del Pakistan con il movimento Mukti Bahini (Liberation Force). Quando l’India britannica fu ripartita in due settori, il territorio prevalentemente musulmano del Bengala (comprendente l’attuale Bangladesh e parti dell’India orientale) andò a costituire il Pakistan, ovvero la provincia del Pakistan orientale. I pakistani dell’est si sentivano emarginati dal governo centrale (posto a circa 1600 km di distanza) ed iniziarono a richiedere maggiore autonomia.
Tali richieste determinarono nel 1971 lo scoppio di un conflitto interno al paese, che culminò con la separazione del Pakistan orientale e la costituzione del Bangladesh come paese indipendente. Il Pakistan ha conosciuto ulteriori situazioni di conflitto intra-statale di taglio secessionista nella provincia del Baluchistan, vicino al confine con l’Iran. I leader tribali di etnia Baluch pretendevano una maggiore autonomia o l’indipendenza, a causa del ritardo nello sviluppo economico e dell’isolamento politico sofferto dalla regione. Il conflitto nel Baluchistan è rimasto attivo dal 1974 al 1977, per riprendere vita nel 2004, dopo la protesta delle popolazioni locali riguardo il mancato coinvolgimento nella definizione di progetti locali di sviluppo. 
Nel corso degli anni il Pakistan è stato oggetto di ripetuti tentativi di colpo di stato, aventi come obiettivo la conquista del potere o la definizione della forma di governo da dare al paese. Il primo caso di conflitto intrastatale ebbe luogo nel 1990, tra il governo in carica e il movimento etnico MQM (Mohajir Qaumi Movement). Il movimento Mohajir era un gruppo di lingua Urdu giunto nel Pakistan dall’India nel 1947, e che in seguito richiese crescente visibilità politica e autonomia dal potere centrale. Il conflitto armato ebbe luogo nel 1990 e nel biennio 1995-96, in seguito al quale il MQM, fortemente indebolito, ripiegò verso un’azione di opposizione non armata.
Nel 2007, si ebbero episodi di lotta armata tra il governo centrale e vari gruppi ribelli, che richiedevano l’azzeramento del moderno Stato pakistano e la sua trasformazione in Califfato islamico. Per quanto riguarda invece il coinvolgimento in guerre esterne ai propri confini, il Pakistan sostenne il Kuwait nel conflitto contro l’Iraq, nel 1991. Accettò inoltre di far parte della coalizione a guida statunitense denominata “War on Terror”, contro le forze militari di al-Qaida (a partire dal 2001) e appoggiò il governo dell’Afghanistan contro i Talebani, a partire dal 2004. In entrambi i casi, le azioni di Guerra ebbero luogo sul territorio pakistano, dove sia al-Qaida che i gruppi Talebani avevano collocato basi militari e campi di addestramento.
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