RAPPORTI SUI CONFLITTI DIMENTICATI 8 febbraio 2012

Mercati di guerra (2012)

4° Rapporto sui conflitti dimenticati…

È stato presentato mercoledì 14 novembre 2012 a Roma, “Mercati di guerra”, il 4° Rapporto di ricerca su finanza e povertà, ambiente e conflitti dimenticati, realizzato da Caritas Italiana, Famiglia Cristiana e Il Regno ed edito da Il Mulino.

 

Nella Ricerca si evidenzia il ruolo centrale della dimensione economico-finanziaria nel determinare situazioni di tensione politica e di conflittualità armata, nell’ambito dello scacchiere internazionale e all’interno dei singoli stati. Viene anche fornita una mappatura aggiornata dei conflitti nel mondo, concentrandosi in particolare su alcuni casi-studio: Libia, Somalia, Afghanistan, Filippine, Colombia. Nell’occasione viene rilanciato anche il sito “Conflitti dimenticati“, promosso insieme a Pax Christi.

 

Delineando nel volume una serie di prospettive di lavoro e di impegno in ambito ecclesiale e civile, Caritas Italiana, fedele al suo ruolo pedagogico, insieme ai due importanti media cattolici, intende offrire strumenti di osservazione, conoscenza e sensibilizzazione sulle grandi emergenze mondiali, ma anche piste di impegno personale e comunitario nella ricerca di possibili risposte ai disagi e ai conflitti che sono da queste generati. Leggi qui i principali dati del Rapporto (.pdf)  e  il comunicato finale (.pdf)

 

Le precedenti ricerche
Nel primo rapporto di ricerca, I conflitti dimenticati (Feltrinelli, 2003), venivano analizzati i conflitti armati più o meno dimenticati che si combattono nelle periferie del pianeta. Oggetto di studio del secondo rapporto di ricerca, Guerre alla finestra (Il Mulino, 2005), sono state le “guerre infinite”, cicliche, che paiono spegnersi in certe fasi, ma che poi si riaccendono con maggiore violenza di prima, anch’esse sempre meno documentate dai media. Nel 2009 a questi due rapporti si è unita una terza ricerca Nell’occhio del ciclone (il Mulino), che ha cercato di approfondire come conflittualità armata organizzata e degrado ambientale, tra povertà e cambiamenti climatici, siano sempre più interconnesse. Si giunge a parlare ormai di giustizia ambientale, per collegare direttamente il tema delle responsabilità a quello dei  mutamenti ecologici.