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 La carta di Peters

Le strutture della nuova Europa dovranno ospitare e servire ben 25 nazionalità; popoli con storie molto diverse e un background economico-sociale che presenta variazioni consistenti. Sarà una sfida non solo dal punto di vista economico e sociale, ma anche culturale e politico, data la necessità di integrare i 75 milioni di cittadini dei nuovi 10 Paesi membri. L'Europa comprende però anche i Paesi che attualmente non sono parte dell'Unione Europea. Proprio questi Paesi corrono il rischio di essere ancora più emarginati e dimenticati. Sono quelli appartenenti all'area dei Balcani, reduci da dieci anni di guerra che hanno lasciato una situazione instabile e non ancora pacificata. Oppure i Paesi dell'ex Urss, come l'Ucraina, la Bielorussia e la Moldavia. O ancora l'Armenia, dove un gran numero di persone vive in povertà senza riuscire a scorgere prospettive migliori per l'immediato futuro. Per non dimenticare la Cecenia, dove la guerra civile lascia ben poca speranza di una ripresa economica ad un popolo allo stremo delle proprie forze.

Anche dal punto di vista ecclesiale l'Europa vive una situazione particolare. Molto resta ancora da fare per l'avvicinamento dei cristiani dell'Europa occidentale agli ortodossi. L'ecumenismo e il dialogo interreligioso sono essenziali per una reale integrazione della Chiesa Cattolica nel centro ed est Europa.

L'accompagnamento e il rafforzamento delle Caritas locali costituiscono le priorità di Caritas Italiana, che trasversalmente riguardano tutti gli ambiti di lavoro: la tutela dei diritti umani (attraverso la riabilitazione delle vittime di violenza), l'attenzione ai fenomeni di esclusione sociale (es. minoranze, anziani, malattia mentale), l'educazione alla pace e alla riconciliazione, la promozione socio-economica, la formazione di operatori sociali, il dialogo ecumenico.

Attualmente l'attenzione è rivolta verso alcune aree: l'area dei Balcani: (Albania, Bosnia Erzegovina, Macedonia, Kosovo e Serbia e Montenegro, Croazia), l'Est Europa (Romania, Bulgaria, Ucraina), il Caucaso (Armenia) e la Turchia.

Operatori di Caritas Italiana sono presenti in Bosnia, Kosovo e Serbia e Montenegro. In Europa i caschi bianchi svolgono il servizio civile in Kosovo.

L'Europa è una delle sette regioni in cui è diviso il network di Caritas Internationalis. Per coordinare le attività con Caritas Europa, per avere uno "sportello" sempre aperto sull'Europa, per mantenere contatti con altri organismi europei, Caritas Italiana si è dotata del Servizio Europa.

Per ulteriori informazioni: Ufficio Europa (Servizio Europa), servizioeuropa@caritasitaliana.it

Come contribuire: Chi vuole sostenere gli interventi di Caritas Italiana (causale: "Europa") può versare il proprio contributo tramite.

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